Plastica e riciclo: come la filiera italiana crea lavoro e nuove professioni green

Quando si parla di plastica e sostenibilità, spesso ci si concentra solo sugli aspetti ambientali o tecnologici. Eppure, c’è un altro aspetto fondamentale e spesso sottovalutato: l’impatto occupazionale e sociale della filiera della plastica in Italia. Nel pieno della transizione verso l’economia circolare, il settore non solo si conferma strategico per l’industria nazionale, ma sta anche generando nuove opportunità di lavoro, professionalità innovative e percorsi formativi inediti.

Scopriamo, dati alla mano, quanti lavorano oggi nel comparto plastica e riciclo in Italia, quali sono le nuove figure professionali nate grazie alla spinta green, e come imprese e territori stanno beneficiando di questa rivoluzione sostenibile.

I numeri della filiera della plastica in Italia

La plastica rappresenta uno dei pilastri dell’industria manifatturiera italiana. Secondo i dati Unionplast 2023,

  • circa 5.200 aziende operano nella trasformazione delle materie plastiche,
  • per un totale di 100.000 addetti diretti solo nella trasformazione.

Se si considera l’intera filiera (produzione, trasformazione, riciclo, commercializzazione, macchinari, servizi),

gli occupati salgono a oltre 150.000 su tutto il territorio nazionale
(Unionplast – Rapporto di settore 2023).

Il comparto genera ogni anno oltre 30 miliardi di euro di fatturato, confermandosi tra i settori trainanti del Made in Italy industriale.

Il riciclo delle plastiche: eccellenza italiana e motore di occupazione

L’Italia è tra i leader europei nel riciclo degli imballaggi in plastica.
Secondo Corepla, nel 2023 sono state riciclate oltre 1 milione di tonnellate di imballaggi in plastica, con un tasso di riciclo superiore al 55% (seconda in Europa dopo la Germania).

Questa filiera ha un impatto diretto sull’occupazione:

  • Oltre 2.000 addetti diretti negli impianti di selezione e riciclo Corepla.
  • Oltre 8.000 posti di lavoro considerando raccolta, logistica e aziende dell’indotto.
  • L’intera filiera del riciclo (tutti i materiali) in Italia conta oltre 213.000 posti di lavoro.

(Fonti: Corepla – Report Sostenibilità 2023; Althesys – L’Italia che Ricicla 2023)

Con l’aumento dei volumi raccolti e le nuove tecnologie di selezione e trasformazione, il settore è in costante crescita, anche grazie alle politiche europee di economia circolare e agli investimenti del PNRR.

La rivoluzione delle nuove professioni green nella plastica

L’evoluzione tecnologica, la crescita dei processi di riciclo e le sfide della sostenibilità stanno trasformando profondamente il mondo del lavoro nella filiera della plastica.

Oggi, accanto alle figure tradizionali legate alla produzione e trasformazione, stanno emergendo ruoli sempre più innovativi, spesso richiesti dalle aziende più attente alla transizione ecologica.

Pensiamo ai tecnici specializzati nella gestione degli impianti di riciclo, agli addetti all’automazione e alla selezione automatizzata dei materiali, a chi si occupa della qualità dei polimeri riciclati, ai ricercatori impegnati nello sviluppo di nuovi materiali e tecnologie più sostenibili, ai project manager che coordinano progetti legati all’economia circolare e agli esperti di logistica che ottimizzano i flussi di raccolta differenziata.

Senza dimenticare le nuove figure nella comunicazione ambientale, fondamentali per sensibilizzare cittadini, scuole e imprese sui temi della plastica responsabile.

Si tratta di un panorama professionale in rapida evoluzione, che offre concrete opportunità ai giovani e richiede competenze sia tecniche che digitali, oltre a una formazione continua e trasversale.

Formazione e nuove opportunità per i giovani

Per rispondere alla domanda di queste nuove professionalità, si stanno moltiplicando:

  • ITS e master dedicati all’economia circolare, al recycling management, alla chimica verde.
  • Corsi universitari in chimica, ingegneria dei materiali, automazione e sostenibilità ambientale.
  • Progetti di formazione continua nelle aziende e programmi di upskilling finanziati da fondi europei e regionali.

Queste nuove competenze sono sempre più richieste anche da start-up, aziende digitali e cooperative sociali impegnate nella filiera del riciclo.

Impatto sociale e ambientale della filiera

Il “nuovo mondo della plastica” non solo riduce l’impatto ambientale, ma:

  • Rigenera territori (ad esempio, impianti di riciclo in aree industriali dismesse).
  • Aumenta la legalità (meno rifiuti dispersi, più economia tracciata).
  • Stimola l’innovazione locale (collaborazioni con università, centri di ricerca, istituti tecnici).

Sfide e opportunità per il futuro

La filiera della plastica e del riciclo in Italia ha ancora margini di crescita, soprattutto se:

  • Si investe in formazione tecnica e digitale.
  • Si punta sull’innovazione nei processi di riciclo (chimico, meccanico, upcycling).

Si rafforzano le partnership pubblico-private per promuovere una filiera sempre più circolare e inclusiva.

La plastica riciclata e innovativa non è solo una questione ambientale o tecnologica, ma anche una straordinaria leva di crescita sociale ed economica per il nostro Paese.
Dai tecnici di impianto ai comunicatori ambientali, dalle startup ai grandi consorzi, la filiera è oggi protagonista di una rivoluzione: crea nuova occupazione, valorizza i giovani e offre risposte concrete alle sfide della transizione green.