Riduzione della Plastica: quando pochi grammi fanno la differenza

Nel mondo degli imballaggi si compiono costantemente passi in avanti nella ricerca di prodotti a minor impatto ambientale. Ma spesse volte queste novità non arrivano nemmeno alla conoscenza dei consumatori.

Oppure, se i media ne parlano, sono progressi che sono difficili da comunicare, perché è complicato far comprendere l’ampia portata di questi cambiamenti.

Un esempio chiarificatore di questa situazione è la diminuzione della plastica negli imballaggi.

Da diversi anni a questa parte, le aziende stanno adottando politiche di riduzione del peso dei packaging, sia eliminando parti superflue, sia abbassando la grammatura della plastica.

Parliamo di pochi grammi a oggetto, differenze che sono praticamente impossibili da percepire da parte del consumatore.

Eppure queste riduzioni hanno un impatto molto importante nell’ambito della sostenibilità ambientale.

È una strategia di prevenzione che consente di risparmiare tonnellate di plastica vergine, con una serie di ricadute positive su tutto il ciclo di produzione.

Il primo beneficio, come abbiamo visto, è quello di salvaguardare materia prima: la mancata produzione di plastica nuova ci permette di risparmiare le relative risorse naturali, non rinnovabili, che vengono impiegate per produrla.

Meno plastica in partenza, vuol dire anche un minor dispendio di energia, con un conseguente abbattimento dell’impronta di CO2, che sarebbe stata emessa in fase di produzione.

Confezioni più piccole o più leggere comportano anche un’ottimizzazione in fase di trasporto e una minore necessità di carburante, con un’ulteriore diminuzione di emissioni di CO2.

E sempre facendo riferimento a imballaggi più piccoli, pensiamo anche allo spazio risparmiato nelle nostre case, nei nostri bidoni, negli impianti di smaltimento e nelle discariche.

In conclusione, quei pochi grammi di plastica risparmiata a confezione senza che ce ne accorgiamo, hanno su ampia scala benefici davvero molto importanti per l’ambiente.

Vediamo alcuni esempi nel concreto.

  • Le buste dei surgelati, 25 anni fa, pesavano 12,7 grammi.
    Oggi pesano 7,5 grammi.
    Il risparmio è del 37,5% di plastica.
    5,2 grammi in meno a confezione, che su scala globale e nell’utilizzo nel corso di anni, ha portato a un risparmio di migliaia di tonnellate di plastica vergine.
    Dati Corepla

  • Un vasetto di yogurt, 25 anni fa, pesava 5,8 grammi.
    Oggi pesa 4,8 grammi.
    Il risparmio di plastica è del 17%
    Dati Corepla

  • Le bottiglie da mezzo litro in PET, dal 2000 al 2011, sono passate da un peso di 16,9 grammi a 9,89 grammi.
    Il risparmio di plastica è pari al 47,7%.
    Questo processo di alleggerimento delle bottiglie ha permesso di risparmiare circa 1,5 miliardi di kg di plastica.
    Dati International Bottled Water Association (Ibwa)

Questi che abbiamo citato sono solo alcuni esempi, per mostrarvi quanto la plastica è cambiata e sta continuando a cambiare. Anche se a volte non ce ne accorgiamo.

Speriamo con i nostri approfondimenti di farvi conoscere le novità e i progressi che migliorano ogni giorno l’impatto ambientale della plastica e che consentono a noi consumatori di beneficiare della caratteristiche di questo importante materiale, guardando anche alla salute del nostro pianeta.


Come sarebbe la nostra vita senza plastica

Negli ultimi anni avremo sicuramente sentito menzionare i movimenti ‘Plastic Free’, o ci sarà capitato, quasi certamente, di aver parlato con qualcuno che ha auspicato per il bene del pianeta, di smettere di produrre plastica.

Molte persone ritengono infatti che sia la plastica la responsabile dell’inquinamento ambientale e dei mari, e che questo problema si risolva semplicemente non facendone più uso.

Questa posizione è comprensibile, soprattutto se è la soluzione più facilmente diffusa sulla rete e dai mezzi di informazione.

Noi crediamo però che la questione si presti a diversi approfondimenti, e vorremmo cercare di rispondere insieme a voi a due grandi domande:

Possiamo immaginare un mondo senza plastica?

È necessario eliminare la plastica per avere un mondo più sostenibile?

Molto spesso, quando pensiamo alla plastica, consideriamo principalmente la plastica monouso e la plastica da imballaggio, le bottigliette e le vaschette per alimenti e le confezioni dei detersivi, ma le materie plastiche sono un mondo molto più ampio e trovano impiego in moltissimi settori.

Per quanto la plastica per uso alimentare sia importante e ci aiuti a conservare correttamente i cibi e a ridurre enormemente lo spreco alimentare, pensiamo anche a tutti gli altri prodotti realizzati in plastica.

I tubi dell’acqua sono in plastica (n.b.: spesso sono realizzati in plastica riciclata, con un ridotto impatto ambientale), i rivestimenti dei cavi elettrici, moltissimi prodotti medicali –  come banalmente le siringhe -, la componentistica dei nostri computer, dei cellulari, delle automobili ha molte parti realizzate in plastica.

Alcuni tessuti ignifughi, antiproiettile, termici sono realizzati a partire da materiale plastico.

Molte macchine per la produzione industriale hanno componenti in plastica.

Questa veloce panoramica, ci fa capire che sarebbe impossibile rinunciare a tutto questo, e che la transizione verso l’impiego di nuovi materiali sarebbe lunga e onerosa.

Soprattutto perché in molti casi, a oggi, non esistono nuovi materiali che siano sostituti validi della plastica.

Né per funzionalità – la plastica è un prodotto che unisce economicità a un ampio ventaglio di caratteristiche specifiche per diversi bisogni – né per sostenibilità ambientale.

Come abbiamo infatti visto nell’articolo sull’Analisi del Ciclo di Vita (LINK), molti materiali che possono intuitivamente sembrare più ecologici, se analizzati nel loro intero processo di vita, quindi considerando le risorse necessarie per produrlo, trasportarlo, smaltirlo, etc…, hanno in realtà un impatto ambientale maggiore.

Pensiamo alla necessità di suolo coltivabile e di alberi per produrre il legno e i suoi derivati, al dispendio di energia e di CO2 per fabbricare e trasportare il vetro, all’utilizzo di acqua, fertilizzanti, e terreno per il cotone.

I rifiuti che troviamo dispersi nell’ambiente, sono frutto della plastica stessa o di una cattiva gestione che si fa di questo materiale?

Siamo convinti che ridurre la plastica sia uno degli aspetti da perseguire, molti packaging nuovi hanno alleggerito il peso degli imballaggi, o eliminato le parti superflue, risparmiando in questo modo tonnellate di materiale.

Ma siamo anche certi che la plastica sia una risorsa per il pianeta.

E va gestita per far sì che sia una risorsa.

Il riciclo della plastica ha numerosi benefici per noi e per l’ambiente.

Permette di ridurre i nostri rifiuti, di dare vita a nuovi oggetti di plastica senza dover generare materiale vergine, e di produrre energia.

Il riciclo della plastica consente di dare vita a un sistema circolare virtuoso, con ricadute importanti per la sostenibilità del pianeta.

Crediamo che più che eliminare la plastica, sia importante sensibilizzare i consumatori su quanto sia fondamentale il riciclo, ed evitare che questa venga abbandonata nell’ambiente e rischi, così sì, di inquinare i nostri mari.  

Naturalmente questa consapevolezza deve valicare i confini nazionali e arrivare anche in quei paesi dove, attualmente, non ci sono delle politiche di incentivo al riciclo.

Grazie alle sinergie globali, tra consumatori e imprese, potremo continuare a godere dei vantaggi dell’utilizzo della plastica nella nostra vita quotidiana, migliorando la salute del nostro pianeta, per noi e per le generazioni future.