Il Sistema Economico Circolare e le 4R: di cosa si tratta?

Quando parliamo di sostenibilità e di ridurre il nostro impatto ambientale, concetti che sono entrati a far parte delle nostre vite e del nostro sentire, ci troviamo spesso di fronte a termini come “economia circolare” e “i principi delle 4R”, verso i quali forse siamo meno informati e ci sembrano meno chiari.

Cerchiamo di approfondire insieme di cosa si tratta.

Facciamo una dovuta premessa, forse scontata.

Gli abitanti della Terra sono in continuo aumento, e con essi crescono i loro consumi.

Le risorse del nostro pianeta, necessarie per produrre e per soddisfare questi bisogni, sappiamo che sono limitate.

Dobbiamo inoltre ricordare le ricadute sul clima e sull’ambiente, che il nostro sistema economico e produttivo attuale hanno.

Alla luce di queste condizioni, si è fatta strada, in modo sempre più pressante, la necessità di mettere in piedi una nuova economia circolare, in antitesi con il modello attualmente in uso di economia lineare.

Cos’è l’economica circolare

Il sistema economico circolare è un modello di produzione e di consumo che cerca di minimizzare i rifiuti, valorizzandoli come risorsa e inserendoli all’interno di un ciclo di vita continuo (quanto più possibile).

L’economia circolare si fonda sui principi delle 4R, cioè:

Riduzione

La scelta che sta a monte, in un processo di sostenibilità, è quella di impiegare meno materiali per le produzioni.

Ridurre significa diminuire l’utilizzo di materie prime e delle risorse per estrarle e lavorarle.

Significa anche eliminare una parte di potenziali rifiuti.

Oppure si chiede ai produttori di ripensare ai materiali dei loro prodotti, perché questi siano riciclabili, riutilizzabili o facilmente smaltibili.

Riutilizzo

Dare una nuova vita a un prodotto che ha completato il suo scopo primario, senza che questo sia trasformato.

Ad esempio il contenitore di un detersivo viene riempito nuovamente con del prodotto acquistato alla spina.

In questo modo si limita la produzione di nuovi oggetti.

Riciclo

Trasformare il rifiuto in materiali da utilizzare nuovamente, così da non aver bisogno di ricorrere alle materie prime per produrre nuovi oggetti.

Recupero

Quando il rifiuto ha completato il suo ciclo di vita e non può più trovare valore negli step precedenti, otteniamo dalla sua dismissione nuovo materiale secondario, oppure nuova energia.

I termovalorizzatori infatti bruciano i rifiuti e producono da questo processo energia.

Ci teniamo a sottolineare che il sistema economico circolare e i principi delle 4R sono ben più che auspici e buone pratiche consigliate. Sono le linee guida che il Parlamento Europeo ha espresso per aggiornare la sua legislazione sul trattamento dei rifiuti, con l’obiettivo di raggiungere nel 2050 un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile dal punto di vista ambientale, libera dalle sostanze tossiche e completamente circolare.


La plastica: tipologie, opportunità e curiosità

A metà del 1800 è comparsa per la prima volta la plastica: un materiale rivoluzionario per l’epoca, pratico e capace di resistere a lungo. Oggi è entrata nella nostra quotidianità, ma molti di noi non sanno che grazie alla plastica possiamo:

  • Avere accesso all’acqua pulita;
  • Conservare correttamente bevande e alimenti;
  • Ottenere energie rinnovabili.

La plastica ha un ciclo di vita lunghissimo e ha reso le nostre vite più sicure e facili. Questo materiale deriva da sostanze chimiche ottenute nello specifico da gas e petrolio; ne esistono poi delle variazioni più bio, che nascono dal mais e dal cotone.

Oggi le nazioni di tutto il mondo hanno a cuore il benessere climatico e richiedono alle aziende produttrici di investire nei reparti di ricerca e sviluppo. L’obiettivo? Realizzare delle nuove versioni di plastica derivate da: oli riciclati, plastiche secondarie, biomasse e CO2.

Per capire questo materiale dobbiamo individuare due macro categorie importantissime: Termoplastiche e Termoindurenti. Vediamole insieme:

Le termoplastiche

In questo gruppo troviamo tutte quelle plastiche “modellabili”, cioè in grado di fondersi ad alte temperature e indurire se raffreddate. Dei materiali reversibili che subiscono dei continui sbalzi termici. Nel dettaglio:

  • Polietilene (PE)
  • Polipropilene (PP)
  • Cloruro di polivinile (PVC)
  • Polietilene tereftalato (PET)
  • Polistirolo (PS)
  • Polistirene espanso (EPS)
  • ABS
  • SAN
  • Poliammidi (PA)
  • Policarbonato (PC)
  • Polimetilmetacrilato (PMMA)
  • Elastomeri termoplastici (TPE)
  • Poliarilsulfone (PSU)
  • Fluoropolimeri
  • PEEK
  • POM
  • PBT
  • EVOH
  • Etc.

I termoindurenti

Qui la plastica dopo essere stata sottoposta ad alte temperature subisce una trasformazione chimica che dà forma ad una rete tridimensionale. Questo processo evolutivo del materiale lo rende immutabile.

  • Poliuretano (PUR)
  • Poliesteri insaturi
  • Resine epossidiche 9 Resine melaminiche
  • Vinilici esteri
  • Silicone
  • Fenolo- resina formaldeide
  • Urea – resina formaldeide
  • Resine fenoliche
  • Resine acriliche
  • Etc.

Quali sono i benefici della plastica

Nel corso dell’ultimo secolo, la plastica ha offerto soluzioni innovative ai bisogni e alle sfide in continua evoluzione della società. Versatili, durevoli e incredibilmente adattabili, le materie plastiche sono una famiglia di materiali notevoli con scienza e innovazione nel loro DNA.

Per questi motivi risulta sempre più importante oggi riciclare la plastica per continuare ad utilizzare questo materiale in modo sostenibile per l’ambiente.

Chi sono i key players del settore?

  • I produttori delle materie plastiche;
  • I trasformatori;
  • I riciclatori;
  • I produttori di macchinari per la lavorazione del materiale.

La plastica dà lavoro a oltre 1.5 milioni di persone e contribuisce di 2.4% nel PIL. Le aziende del settore sono 55.000 circa e generano un flusso di denaro pari a 350 miliardi di euro. Tutte le realtà che lavorano la plastica hanno come obiettivo comune quello di recuperarla, perchè risorsa preziosa.

Oggi a livello mondiale le iniziative a favore del recupero della plastica e ad un suo uso "creativo" sono molte. Ad esempio:

+ ricicli + viaggi

Coripet in collaborazione con il comune di Roma ha ideato il progetto “+ RICICLI + VIAGGI” che prevede l’installazione di eco-compattatori nelle metro della Capitale con l’obiettivo di raccogliere e riciclare bottiglie PET. Per ogni bottiglia in plastica PET raccolta e riciclata è previsto in cambio un ecobonus per l'acquisto di un titolo di viaggio ATAC. L’iniziativa ha trovato il consenso entusiasta dei cittadini: infatti solo nei primi 8 mesi di progetto sono state riciclate 2,8 milioni di bottiglie PET.


Plastica come forma di pagamento

Nella metropolitana di Pechino sono state installate delle macchinette che permettono ai viaggiatori di usare le bottiglie vuote di plastica come forma di pagamento. Una soluzione che incentiva il riciclo e protegge l’ambiente.


Proteggere l’acqua dalle radiazioni solari

Nel 2007 a Los Angeles nella riserva idrica di Ivanhoe Reservoir sono state installate 400 mila sfere di plastica (10 cm di diametro) al fine di proteggere l’acqua dalle radiazioni solari. Le palline riflettono la luce del sole e impediscono la reazione di due particelle, il bromuro e il cloro.

+ ricicli + viaggi

Coripet in collaborazione con il comune di Roma ha ideato il progetto “+ RICICLI + VIAGGI” che prevede l’installazione di eco-compattatori nelle metro della Capitale con l’obiettivo di raccogliere e riciclare bottiglie PET. Per ogni bottiglia in plastica PET raccolta e riciclata è previsto in cambio un ecobonus per l'acquisto di un titolo di viaggio ATAC. L’iniziativa ha trovato il consenso entusiasta dei cittadini: infatti solo nei primi 8 mesi di progetto sono state riciclate 2,8 milioni di bottiglie PET.


Plastica come forma di pagamento

Nella metropolitana di Pechino sono state installate delle macchinette che permettono ai viaggiatori di usare le bottiglie vuote di plastica come forma di pagamento. Una soluzione che incentiva il riciclo e protegge l’ambiente.


Proteggere l’acqua dalle radiazioni solari

Nel 2007 a Los Angeles nella riserva idrica di Ivanhoe Reservoir sono state installate 400 mila sfere di plastica (10 cm di diametro) al fine di proteggere l’acqua dalle radiazioni solari. Le palline riflettono la luce del sole e impediscono la reazione di due particelle, il bromuro e il cloro.