In un’epoca in cui la sostenibilità e l’economia circolare sono diventate priorità imprescindibili, il settore della plastica sta affrontando una sfida cruciale: trasformare i rifiuti in risorse preziose. Come sottolineato da Corrado Dentis, presidente di Coripet, durante l’evento ‘Missione Italia’ di Anci, il cambio di paradigma è ormai evidente: la raccolta degli imballaggi non è più un fine a sé stessa, ma diventa propedeutica al riciclo e alla valorizzazione dei materiali.
Per raggiungere l’obiettivo di un futuro più sostenibile, è fondamentale puntare su raccolte differenziate di qualità. Solo così, infatti, si possono ottenere riciclati ad alta prestazione, in grado di sostituire efficacemente le materie prime vergini e di essere utilizzati in nuove applicazioni. Come evidenziato da Dentis, fare raccolte selettive permette di dare una seconda vita ai rifiuti, trasformandoli in risorse preziose per l’industria. Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale della plastica, ma crea anche opportunità economiche e occupazionali legate al riciclo.
Gli obiettivi europei e le sfide da affrontare:
L’Unione Europea ha fissato target ambiziosi per il riciclo delle bottiglie in plastica: entro il 2025 si dovrà raccogliere almeno il 77% delle bottiglie in PET, percentuale che salirà al 90% entro il 2029. Inoltre, a partire dal prossimo anno, il 25% del PET utilizzato nelle nuove bottiglie dovrà provenire da riciclo, fino ad arrivare al 65% nel 2040. Per centrare questi obiettivi, sarà necessario uno sforzo collettivo e il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera. Servono investimenti in tecnologie di selezione e riciclo più efficienti, ma anche un quadro normativo che incentivi l’uso di materiali riciclati e l’eco-design degli imballaggi. Il recepimento della direttiva SUP (Single Use Plastics) rappresenta un primo passo importante in questa direzione.
L'importanza di tecnopolimeri riciclabili:
Per accelerare la transizione verso un’economia circolare della plastica, un ruolo chiave sarà giocato dall’innovazione dei materiali. La ricerca sta infatti lavorando su nuove formulazioni di tecnopolimeri che combinino elevate prestazioni tecniche con una migliore riciclabilità. Ad esempio, si stanno sperimentando polimeri “disassemblabili” per facilitare il recupero a fine vita. L’adozione di questi materiali innovativi in settori come l’automotive, l’edilizia o l’elettronica potrà dare un impulso decisivo all’economia circolare. Allo stesso tempo, è fondamentale investire anche nel riciclo chimico e nella depolimerizzazione, tecnologie che permettono di ottenere PET riciclato di qualità paragonabile al vergine anche da scarti compositi o contaminati.
Collaborazione e sensibilizzazione:
Per vincere la sfida della sostenibilità servirà una stretta collaborazione tra tutti gli stakeholder: consorzi come Coripet e Corepla, Comuni, aziende, università e centri di ricerca. Solo facendo sistema e investendo in innovazione, formazione e sensibilizzazione dei cittadini, sarà possibile realizzare quel cambio di paradigma auspicato da Dentis. Il mondo della ricerca, ad esempio, può accelerare lo sviluppo di nuovi materiali e tecnologie di riciclo, mentre le istituzioni possono creare un quadro normativo favorevole alla transizione ecologica. Le aziende, dal canto loro, possono impegnarsi a utilizzare sempre più PET riciclato nei propri prodotti e a disegnare imballaggi facilmente riciclabili. I cittadini, infine, vanno coinvolti con campagne di informazione e progetti di educazione ambientale, per promuovere comportamenti più sostenibili e una maggiore consapevolezza sull’importanza della raccolta differenziata di qualità.
Gli esempi virtuosi in Italia e all'estero:
Accanto all’esperienza di Coripet, anche altri consorzi e aziende in Italia si stanno muovendo nella direzione di un’economia circolare per la plastica. Ad esempio, il consorzio Corepla ha avviato progetti pilota per la raccolta selettiva e il riciclo delle bottiglie in PET insieme ai Comuni e alla GDO. Alcune aziende, come Ferrarelle o Sanpellegrino, hanno iniziato a utilizzare PET riciclato nelle proprie bottiglie, mentre altre stanno investendo in tecnologie avanzate per il riciclo.
Le riflessioni del presidente di Coripet ci mostrano che un futuro più sostenibile per la plastica è possibile, ma richiede un impegno condiviso. Realizzare raccolte differenziate di qualità, puntare su tecnopolimeri riciclabili e lavorare insieme lungo tutta la filiera: sono queste le chiavi per trasformare i rifiuti in risorse, chiudendo il cerchio dell’economia circolare. Una sfida che non possiamo permetterci di perdere, per il bene del pianeta e delle nuove generazioni. Investire nella qualità del riciclo significa investire nel futuro: solo così potremo garantire alle prossime generazioni un mondo in cui la plastica non sia più un problema, ma una risorsa preziosa da valorizzare. L’Italia può essere protagonista di questa transizione verso un’economia più circolare e sostenibile.