Ne abbiamo parlato al 10° Salone della CSR e dell’innovazione sociale

Negli ultimi anni sentiamo sempre più spesso parlare di sostenibilità e sviluppo sostenibile.

È sicuramente un bene che se ne parli e che questo concetto abbia ottenuto una posizione di rilievo all’interno delle agende politiche dei nostri governi, ma anche all’interno dell’opinione pubblica di noi cittadini.

Forse però non ci è sempre così chiaro cosa si intende per sostenibilità e sviluppo sostenibile, e cosa possono fare in concreto le aziende per raggiungere questi obiettivi.

I problemi ambientali e sociali sono temi complessi, che coinvolgono molte realtà e diversi aspetti del lavoro di un’azienda e trovare soluzioni efficaci per ridurre quanto più possibile l’impatto sugli ecosistemi, è un processo che tocca diversi attori sociali dalle competenze differenti.

Si è parlato di questi argomenti durante la 10° edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale, tenutosi il 3-4 e 5 ottobre.

Il Salone è il principale evento in Italia dedicato alla sostenibilità, e offre l’importante occasione alle aziende e alle organizzazioni di confrontarsi su questi temi, di fare networking e di conoscere nuovi trend, pratiche positive e ultime novità.

Quest’anno anche Alpla Group era presente al Salone della CSR e dell’innovazione sociale e il suo Amministratore Delegato Tiziano Andreini ha tenuto una tavola rotonda, raccontando proprio attraverso quali azioni l’azienda sostenga in concreto il cambiamento in atto nel mondo della plastica.

Perché la ricerca e lo sviluppo e l’applicazione di best practices di economia circolare stanno cambiando radicalmente l’impatto che la plastica ha sull’ambiente e, operando in un settore come il packaging, la sostenibilità è parte integrante della strategia di Alpla.

Iniziamo con il vedere quali sono i comportamenti interni che un’azienda come Alpla intraprende per implementare la sua sostenibilità ambientale.

1) Una modalità è quella di gestire in modo più responsabile ed efficiente i consumi energetici all’interno dei propri impianti. Ciò permette ad Alpla di abbassare non solo i costi di produzione, ma anche l’impatto ambientale, così come impiegare fonti energetiche rinnovabili, idrico, solare, eolico, contribuisce a ridurre sensibilmente le emissioni di CO2 generate dai propri processi produttivi.

A ciò si aggiungono i progetti di produzione “IN HOUSE” all’interno delle fabbriche dei clienti Alpla. Ovvero, Alpla integra le proprie linee di produzione a quelle del cliente e la produzione degli imballaggi avviene direttamente all’interno delle strutture dove poi devono essere utilizzati. In questo modo vengono drasticamente ridotti gli imballaggi secondari quali pallets, cartoni, buste di plastica e azzerato il trasporto su gomma, con un notevole vantaggio sull’impatto ambientale.

2) Allo stesso tempo Alpla lavora proattivamente, dal punto di vista delle tecnologie e dei materiali, per fare in modo che entro il 2025 tutti gli imballaggi da loro prodotti siano riciclabili al 100%.

Infatti, per ciò che concerne lo sviluppo di nuovi imballaggi, vengono seguiti i principi del “design 4 recycling”, che significa progettare confezioni che siano facilmente riciclabili e che impieghino quantitativi di plastica ridotti, pur mantenendo inalterate le loro caratteristiche e funzionalità.

3) Abbiamo visto che il concetto di riciclo fa parte delle linee guida produttive di Alpla, ma è anche un settore all’interno del quale Alpla investe.

Dispone infatti di impianti di riciclaggio di proprietà, che permettono all’azienda di mantenere le plastiche dentro un ciclo virtuoso in cui ai materiali viene data nuova vita.

Durante la produzione del PET riciclato, per intenderci quello delle bottiglie, si produce solo un decimo delle emissioni di gas serra rispetto a quanto accade con il materiale vergine, ed è soprattutto sull’R-PET e nella trasformazione ‘bottle-to-bottle’, che Alpla punta, con la recente apertura dello stabilimento di riciclaggio PET di Anagni che ha richiesto un investimento di 6,5 milioni di euro.

Qui vengono riciclate bottiglie di plastica e trasformate in resina post consumo, che viene quindi utilizzata per produrre nuovamente delle bottiglie. Una vera e propria strategia close the loop.

L’attenzione di Alpla verso la plastica riciclata, e le sue strategie produttive, vanno d’altronde di pari passo con le normative europee, che ci chiedono, entro il 2025, di utilizzare per imballaggio il 25% di plastica riciclata, e il 30% entro il 2030.

Ma per Alpla, la sostenibilità si persegue anche fuori dai processi produttivi.

Alpla è da anni promotrice dell’economica circolare: è stata una delle prime sottoscrittici di Ellen MacArthur Foundation, uno dei più importanti enti internazionali che si occupa appunto di economia circolare e sostenibilità, e che accompagna imprese e realtà legate all’istruzione all’interno dei processi di transizione ecologica.

Questa visione aziendale viene concretizzata da Alpla anche con la promozione di iniziative esterne di sensibilizzazione ed educazione sul corretto riciclo della plastica.

Uno di questi progetti è proprio ‘La Plastica è Cambiata’, che sui social e attraverso questo blog cerca di sfatare alcuni dei falsi miti e di dare informazioni utili su questo materiale.

Alla base del progetto vi è la consapevolezza di come un uso sostenibile ed ecologicamente giusto della plastica e degli imballaggi plastici, che negli anni si sono evoluti a livello di materiali e tecnologie produttive, costituisca il fondamento per assicurare che le generazioni future possano vivere in un ambiente sano e sempre più evoluto dal punto di vista del benessere sociale e individuale.

Oltre a ciò, Alpla ha avviato un progetto di educazione alla sostenibilità rivolto ai bambini della scuola primaria con l’obiettivo di avviare un percorso per una maggiore consapevolezza sulla plastica, promuovendo così un costante impegno al riciclo e al riuso per arrivare a considerare la plastica come risorsa sostenibile per il futuro.

Naturalmente questa è la fotografia di come opera l’azienda Alpla, ma speriamo di avervi dato un’idea più chiara di come un’impresa può agire secondo i valori della sostenibilità, sia attraverso i processi aziendali e di produzione interni, ma anche attivando all’esterno dell’azienda progetti che vadano a migliorare l’ecosistema sociale e l’ambiente sui quali impatta l’impresa stessa.