Oggi i temi ambientali sono al centro delle agende politiche e dell’attenzione mediatica.

Ma dobbiamo ammettere che non è sempre stato così.

Le generazioni più anziane, che sono cresciute durante gli anni ’60 e ’70, sono state travolte da una rivoluzione dei consumi quasi inaspettata, che si è sviluppata in modo molto rapido e che ha visto l’entrata sul mercato di moltissimi prodotti fatti in plastica.

La sorpresa e l’entusiasmo per un benessere fino a quel momento sconosciuto, hanno sicuramente offuscato l’attenzione sulle ricadute negative di un utilizzo indiscriminato della plastica sul Pianeta.

Ed è anche per questo motivo che l’arrivo di questo nuovo materiale sul mercato di massa non è stato accompagnato da una corretta educazione alla sua gestione e da politiche adeguate in termini di impiego e di riciclo.

Oggi quelle generazioni, rappresentate dai nostri genitori o dai nostri nonni, sono quelle che più faticosamente si sono dovute impegnare nell’adattarsi a nuovi modelli di comportamento, più attenti all’impatto della plastica sull’ambiente. 

La generazione dei giovani adulti invece si è formata con queste tematiche, e possiamo dire che ha ben adattato la propria vita a un utilizzo più consapevole della plastica.

È proprio questa generazione che ha portato in primo piano la necessità di creare comunità più sostenibili e che si sta impegnando, nei diversi settori chiave, per progredire nella ricerca, per creare innovazione, per strutturare processi migliori e meno impattanti sul Pianeta.

Ma è sotto gli occhi di tutti che è sicuramente la Generazione Z, quella più coinvolta dai temi di eco-sostenibilità. 

Ne fanno parte il popolo di Greta Thunberg e dei FridaysForFuture, sono ragazzi preoccupati per l’esaurirsi delle risorse del Pianeta e per i cambiamenti climatici. 

Sono attenti alle energie rinnovabili, alla salvaguardia degli ecosistemi e sono guidati da modelli di consumo rispettosi dei mondi animale e vegetale.

Hanno interiorizzato comportamenti virtuosi, come il riciclo, la riduzione di ciò che è superfluo, l’importanza dell’economia circolare, e sono valori che non solo portano avanti in prima persona, ma che ricercano anche nelle loro figure di riferimento e nei brand che seguono.

La Generazione Z dà un grande valore all’impegno attivo dei marchi in tema di sostenibilità ambientale, di impiego di materie prime riciclate e di riduzione di emissione di CO2.

E questo prospetta su tutti un futuro più roseo, garantendo che rimarrà alta la soglia di attenzione all’ambiente e costante la ricerca in tale senso.

Ma possiamo ritenerci soddisfatti?

È bene puntare sempre più avanti, e per quanto le generazioni dei giovani oggi si dimostrino così consapevoli e attente in termini di sostenibilità, non dimentichiamoci di coloro i quali saranno i ‘prossimi’ giovani, e quindi i bambini!

I bambini rappresentano sempre il nostro futuro perché saranno i responsabili del mondo di domani.

È per questo che è necessario educare, giocando, fin dalla primissima età, alla gestione consapevole della plastica.

L’esempio più grande viene sempre dai comportamenti che si vedono messi in atto in famiglia, per cui se un bambino osserva i genitori che svolgono una corretta raccolta differenziata, si impegnano a riciclare, privilegiano scelte rispettose, queste pratiche verranno interiorizzate fino dall’infanzia.

Ma anche la scuola ha un ruolo importante nell’informazione e nella formazione di giovanissimi individui.

È per questo che ALPLA promuove nelle scuole laboratori specifici, che educano i bambini su cosa sia la plastica e su come vada trattata, per far sì che diventi una risorsa utile per noi e per il Pianeta.

Il futuro della plastica e il futuro del Pianeta sono nelle loro mani.