Intervista esclusiva: Women In Plastics Italy e la sfida per un futuro più equo e sostenibile nel settore gomma-plastica
Intervista esclusiva: Women In Plastics Italy e la sfida per un futuro più equo e sostenibile nel settore gomma-plastica
Il settore gomma-plastica sta vivendo un momento di grande trasformazione, non solo dal punto di vista tecnologico e ambientale, ma anche sociale e culturale. In questo contesto, l’associazione Women In Plastics Italy si pone come punto di riferimento per le donne che lavorano nel settore, promuovendo inclusività, sostenibilità e crescita professionale.
Per approfondire gli obiettivi e le iniziative dell’associazione, abbiamo intervistato la Presidente Miriam Olivi.
Questa sarà la prima di una serie di interviste alle leader di Women In Plastics Italy, parleremo, infatti, con le Vicepresidenti Erica Canaia e Clelia Petri che condivideranno ulteriori aspetti di questo ampio settore.
1. Quali sono gli obiettivi principali di Women In Plastics Italy e come intendete raggiungerli?
La nostra associazione ha identificato tre importanti dimensioni verso cui orientare la propria missione e le proprie attività: donna, plastica e rete.
Women in Plastics è il luogo dove le donne possono esprimersi, cercare e trovare supporto, ispirazione, motivazione. Vogliamo liberare e colorare il talento femminile, per valorizzare il ruolo della donna nelle aziende e nella società.
La plastica è il secondo fattore comune: un materiale sotto assedio, che però è parte della nostra quotidianità, privata e professionale, su cui riteniamo necessario provare a fare chiarezza. Le WIPS sono esperte che possono raccontare la verità e scardinare molti pregiudizi che spesso spostano indebitamente i canoni della sostenibilità e depistano l’opinione pubblica.
Women in Plastics è, non da ultimo, un canale di solidarietà e apertura, di tipo umano, relazionale, professionale, istituzionale. Le connessioni che stiamo attivando ci arricchiscono di competenze e conoscenze. Anche le aziende associate riconoscono il valore di fare parte del nostro dirompente networking.
Questi scopi sono ampiamente descritti nello Statuto e nel Manifesto di Women in Plastics Italy, documenti costitutivi con cui ogni associato si impegna a essere una parte attiva in questo progetto, con valori così cruciali per il nostro futuro.
2. In che modo l'associazione promuoverà una cultura di inclusività e sostenibilità nel settore gomma-plastica?
Le nostre attività sono innumerevoli. Contiamo molto sull’educazione e la formazione, con corsi mirati che potenzino le hard e soft skills delle donne. Organizziamo mensilmente speech tematici on-line, per sensibilizzare e acculturare su argomenti di interesse generale, in linea con i nostri obiettivi. Degli esempi? Abbiamo parlato di gender-gap, di riciclo dei materiali, di attività di recruiting, di benessere psico-fisico.
Come Wips, testimoniamo attivamente l’inclusività nelle nostre aziende, incentivando buone pratiche di conciliazione e di collaborazione. Il binomio donna-plastica ci permette di rimanere concentrate su un focus che fa parte della nostra quotidianità anche professionale. Il settore di cui facciamo parte, infatti, ci percepisce già come molto presenti e dinamiche. Il nostro messaggio e il nostro attivismo stanno sensibilizzando molto anche altre nazioni: sono stata invitata, per esempio, a varie conferenze internazionali per raccontare il progetto Women in Plastics e ispirare altre donne nel settore manifatturiero globale. In questi pochi mesi, abbiamo lavorato molto anche sull’aspetto comunicativo e mediatico, per allargare il coinvolgimento e condividere le nostre iniziative.
L’inclusività è un dato di fatto: l’Associazione è aperta a tutti. Donne in qualsiasi ruolo e posizione, anche di altri settori, ma anche uomini e aziende. Chiunque voglia contribuire ad un futuro rispettoso e sostenibile può unirsi ed aiutarci.
3. Quali iniziative avete in programma per sostenere e formare le nuove generazioni di professioniste del settore?
Ci stiamo aprendo alle collaborazioni con gli istituti scolastici ed universitari.
Siamo, per esempio, ente patrocinatore del progetto Effe promosso dall’Università Bicocca di Milano e rivolto alle adolescenti. La prossima estate alcune nostre associate saranno presenti al campus di Milano per confrontarsi con le partecipanti in occasione di alcuni business lunch. Personalmente, sarò a Bari a settembre per guidare un gruppo di studentesse in un hackaton di fine campus, una competizione che le vedrà sfidarsi nella realizzazione di un business plan. Anche ad Algeri, durante un evento fieristico, abbiamo radunato alcune studentesse dell’Università di Scienze e Tecnologia, per illustrare le tecnologie e le innovazioni italiane nell’ambito dei processi dei materiali plastici: speriamo di dar seguito a questo incontro, permettendo loro di effettuare dei tirocini in Italia.
Stiamo poi veicolando borse di studio di altre associazioni.
Women in Plastics Itay è aperta, con tariffe agevolate, anche alle giovani: entrare nel nostro networking può risultare un’ottima occasione per conoscere donne di successo, farsi guidare, introdurre, supportare. Significa anche lasciarsi coinvolgere da un comparto tecnologico e sempre più innovativo, in cui orientare futuro e carriera.
Conclusione:
L’intervista con la Presidente Miriam Olivi ci ha permesso di comprendere meglio il ruolo cruciale che Women In Plastics Italy svolge nel promuovere un cambiamento positivo nel settore gomma-plastica.
Attraverso iniziative di formazione, sostegno alle nuove generazioni e promozione delle buone pratiche, l’associazione si impegna a costruire un futuro più equo e sostenibile per tutte le professioniste del settore.
Restate sintonizzati per le prossime interviste con le Vicepresidenti Erica Canaia e Clelia Petri, che approfondiranno ulteriori aspetti legati al riciclo delle materie plastiche e alle opportunità di crescita professionale nel settore delle termoplastiche.