Quante volte abbiamo letto o sentito dire ‘il camion della raccolta differenziata mischia tutto insieme agli altri rifiuti’?

O altre affermazioni non vere o non del tutto corrette, che eppure si sono radicate nel pensiero comune?

Nell’era digitale, le notizie si diffondono rapidamente e, purtroppo, non tutte sono accurate.

Ma le fake news rappresentano un problema reale, perché screditano una pratica importante come il riciclo e disincentivano le persone ad adottare quei comportamenti sostenibili che in realtà possono portare benefici enormi alla salute del nostro pianeta.

In questo articolo, esaminiamo alcune delle fake news più comuni sul riciclo della plastica e cerchiamo di confutarle attraverso la diffusione di informazioni precise e verificate.

"Il riciclo della plastica non ha senso, perché i capannoni di stoccaggio vengono bruciati."

Il comportamento descritto in questa affermazione è una pratica illegale, che non può quindi rappresentare un approccio sistemico al riciclo, e che se capita, viene perseguita in sede giuridica.

L’Italia ha un sistema di riciclo ben strutturato e un tessuto industriale di aziende che si occupano di riciclo, che la rendono una delle prime nazioni europee in questo settore.

Come se non bastasse, a comprovare l’effettivo riciclo, ogni anno, Corepla, che è il consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclo della plastica, mette a disposizione un rapporto, che può essere letto e visionato gratuitamente da tutti i cittadini, con i numeri del riciclo: la quantità di plastica raccolta, la quantità di plastica avviata a riciclo e quella avviata a recupero energetico, e tanti altri dati utili per comprendere meglio il panorama del riciclo della plastica nel nostro Paese.

"Tutta la plastica raccolta con la differenziata finisce nei paesi in via di sviluppo."

Questa affermazione fa riferimento al fatto che spesso c’è una problematica di smaltimento improprio dei rifiuti nei paesi in via di sviluppo.

Ci teniamo a sottolineare che l’Italia gestisce circa la metà del riciclo della plastica internamente, quindi presso impianti di riciclo nazionali e la restante quota presso impianti europei.

Inoltre, il commercio internazionale di rifiuti plastici sta diventando sempre più regolamentato per evitare pratiche di smaltimento inadeguate.

"Il riciclo della plastica inquina di più rispetto alla sua produzione da zero."

Questa affermazione è totalmente inesatta. In realtà, il riciclo della plastica impiega meno energia rispetto alla produzione di plastica vergine. Oltre al risparmio di risorse naturali, come petrolio e gas.

Questo contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra associate alla produzione di nuovi materiali.

"Il riciclo della plastica è solo una truffa delle aziende."

Questa affermazione sostiene che il riciclo della plastica sia solo una tattica delle aziende per migliorare la loro immagine e non abbia alcun impatto reale sull’ambiente.

Al contrario, il riciclo della plastica è una pratica chiave per rendere la plastica più sostenibile e ridurre il suo impatto sul pianeta.

Il riciclo della plastica ha una serie di benefici ambientali, che vanno dalla diminuzione della quantità di rifiuti in discarica, alla riduzione delle emissioni di CO2, alla diminuzione della dipendenza dalle risorse esauribili per produrre plastica vergine, all’implementazione di quel modello economico virtuoso rappresentato dall’economia circolare.

Le fake news sul riciclo della plastica possono creare confusione tra i consumatori.

È importante combattere questo tipo di disinformazione, fornendo notizie vere e precise.

Il riciclo della plastica è un’attività fondamentale per ridurre l’inquinamento e preservare l’ambiente per le generazioni future, ed è fondamentale che le persone conoscano questi aspetti e siano incentivate ad adottare buone pratiche di gestione della plastica.