Il consorzio CORIPET ha ribaltato il cosiddetto modello tradizionale di tipo lineare, che parte dalla produzione, passa dall’utilizzo e finisce nel rifiuto.  L’economia circolare prevede che questo diventi risorsa e sia reintrodotto, dove possibile, nel ciclo economico. Con Giovanni Albetti, Direttore Generale del Consorzio, parliamo delle modalità innovative attraverso le quali CORIPET opera nel mercato di riferimento, quello dei contenitori in PET per liquidi alimentari.

Direttore Albetti, in che modo opera CORIPET facendolo aderire alle linee guida dell’economia circolare?

Il consorzio CORIPET costituisce il primo modello italiano di economia circolare su scala industriale applicata alle bottiglie in PET post consumo. Queste, dopo l’utilizzo, vengono reinserite nel processo di produzione dando vita a nuove bottiglie rPET (PET riciclato). Vengono utilizzate due modalità per intercettare le bottiglie PET post- consumo: la tradizionale raccolta differenziata e l’innovativa raccolta selettiva tramite gli ecocompattatori. Nel primo caso, grazie ad un accordo stipulato con l’ANCI nel 2020 e stabilizzato nel 2021, Coripet verserà ai comuni i maggiori oneri, perché una parte delle bottiglie degli associati Coripet verrà conferita in questo circuito. Dal 2020 al 2022 si è registrato un incremento dei volumi gestiti da ANCI-CORIPET e dei corrispettivi riconosciuti agli Enti locali secondo i termini dell’accordo.

Come si effettua la raccolta selettiva?

La raccolta selettiva è finalizzata all’attuazione del modello “bottle to bottle”, da bottiglia a nuova bottiglia, attraverso l’installazione di eco-compattatori su tutto il territorio nazionale. Grazie a questa innovativa modalità di raccolta, si incentiva soprattutto tra i cittadini il riciclo delle bottiglie in PET. Da nord a sud, CORIPET ha avviato numerosi accordi e convenzioni con comuni, enti locali, grande distribuzione, solo per citarne alcuni, al fine di rafforzare la partecipazione attiva dei cittadini verso il riciclo intelligente.

In cosa consiste il processo “bottle to bottle”?

Ogni singola bottiglia in PET, quando raggiunge la fine del suo ciclo di vita, può essere riciclata e reinserita all’interno del sistema economico, a tutto beneficio delle aziende, dei consumatori e soprattutto dell’ambiente. Le bottiglie in PET post consumo vengono trasformate in PET riciclato attraverso un processo di tipo meccanico svolto dai riciclatori soci Coripet autorizzati EFSA: un processo sicuro e certificato che garantisce l’idoneità del PET riciclato al diretto contatto alimentare.

Queste nuove bottiglie prodotte con una percentuale di rPET hanno le stesse caratteristiche delle bottiglie in PET vergini, sia dal punto di vista della sicurezza igienica che della resistenza dell’imballaggio?

Assolutamente. Infatti, la legge di bilancio del 2021 ha tolto in via definitiva il limite del 50% di utilizzo di rPET per la creazione di bottiglie a diretto contatto alimentare. L’utilizzo di rPET per la produzione di nuove bottiglie comporta minori costi ambientali e di produzione e la diminuzione di emissioni di CO₂ nell’aria. Una scelta “vitale” per l’ambiente e rigorosamente in linea con le disposizioni della recente Direttiva SUP.