Un commento che riceviamo spesso dagli utenti che interagiscono con i nostri account social è ‘LA PLASTICA VA ELIMINATA!’.

Ci sono persone che infatti si augurano il ritorno a un’era pre-plastica, credendo che la sola esistenza di questo materiale sia la causa diretta dell’inquinamento ambientale del nostro Pianeta.

Questa affermazione non tiene però conto di un fatto molto importante, ovvero che quando la plastica ancora non esisteva, la società era profondamente diversa da quella attuale.

Stiamo parlando degli anni precedenti al boom economico, dove i consumi erano ancora legati a una produzione locale, dove i progressi in campo tecnologico erano limitati, così come quelli in campo medicale, gli spostamenti delle persone erano ridotti, l’automobile era ancora poco diffusa e l’aereo un mezzo di trasporto riservato a pochissimi, e naturalmente non era ancora avvenuta la rivoluzione di internet e l’invenzione dei devices a esso connessi.

La plastica è largamente diffusa in tutti i settori chiave che abbiamo sommariamente elencato.

Non solo, in molti casi è stato proprio questo nuovo materiale che ha permesso l’attuarsi di alcuni progressi scientifici e tecnologici che hanno profondamente cambiato, e migliorato, le nostre vite.

Quando leggiamo o sentiamo parlare di argomenti legati alla plastica, al riciclo e all’ambiente, veniamo spesso in contatto con termini tecnici, inglesismi ed espressioni che non è così facile comprendere se non si è un po’ avvezzi alla tematica.

Eppure questi sono i vocaboli più corretti da usare e che ritroveremo sempre nei dibattiti che trattano tali argomenti.

Abbiamo pensato, quindi, per semplificare il lavoro di ricerca e di comprensione, di radunare e spiegare in modo chiaro i principali termini che potrai incontrare.

1. PET

L’acronimo PET indica il polietilene tereftalato, un poliestere termoplastico, particolarmente adatto all’uso alimentare, cosmetico e farmaceutico. 

Quasi tutte le bottiglie di acqua e bibite sono realizzate con questo materiale.

È uno dei materiali plastici più adatti al riciclo.

2. R-PET

Con R-PET (Recycled PET) si indica il materiale derivato dal riciclaggio della plastica PET e nuovamente impiegato nella produzione di imballaggi.

3. HDPE

È un tipo di plastica dura che resiste a temperature  elevate e a molti diversi solventi, e viene comunemente riciclata. 

Ha diversi utilizzi, tra cui: cavi e tubazioni, bottiglie per il latte, flaconi di detersivo, mobilio di plastica, tappi per bottiglie.

4. PP

Con l’acronimo PP si indica il polipropilene: una materia termoplastica che ha trovato le sue più vaste applicazioni nella forma isotattica.

5. PE

Con l’acronimo PE si indica il polietilene: un polimero plastico con un elevato livello di densità. È utilizzato principalmente per produrre shopper, pluriball, per il settore alimentare, per i giocattoli e per il settore edile.

6. PVC

O meglio il Polivinilcloruro è il polimero del cloruro di vinile.

Trova applicazione nella produzione di tubi per edilizia, cavi elettrici, pavimenti vinilici, coperture per capannoni e camion, e naturalmente nei dischi!

7. BOTTLE TO BOTTLE

Bottle to bottle sta a indicare quando una bottiglia è prodotta con PET riciclato, che è a sua volta riciclabile, alimentando in questo modo un ciclo di produzione chiuso e continuo, che non ha bisogno di impiegare nuova plastica vergine.

8. DESIGN FOR RECYCLING

Con questa espressione si indica il progettare imballaggi che siano riciclabili al meglio, in modo facile ed economico, ma anche funzionali, comodi e accattivanti.

9. ECONOMIA CIRCOLARE

Il sistema economico circolare è un modello di produzione e di consumo che cerca di minimizzare i rifiuti, valorizzandoli come risorsa e inserendoli all’interno di un ciclo di vita, quanto più possibile, continuo.

10. LCA o LIFE CYCLE ASSESSMENT

L’Analisi del Ciclo di Vita, in italiano, è una metodologia di analisi, che valuta l’impatto ambientale di un prodotto o di un servizio, considerando il suo intero ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento.

11. MACSI

Ovvero: manufatti in plastica con singolo impiego.

Con questa sigla si fa riferimento agli imballaggi in plastica monouso che saranno soggetti alla Plastic Tax.

12. PLASTIC TAX

La Plastic Tax è un’imposta sui prodotti di plastica monouso, i MACSI, di cui si sta discutendo l’introduzione o meno.

13. PLASMIX

Con Plasmix si indica quel rifiuto in plastica mista che non è adatto a un efficace riciclo. 

Oggi ci si sta concentrando molto per trovare modi diversi per riciclarlo.

14. IMBALLAGGI POLIACCOPPIATI

Sono definiti poliaccoppiati quei materiali costituiti in modo strutturale da più materiali, generalmente plastica, carta e alluminio, che non possono essere separati.

Hanno la caratteristica di essere impermeabili e sono spesso utilizzati per il confezionamento alimentare.

15. MICROPLASTICHE

Le microplastiche sono frammenti di plastica di dimensioni comprese tra 1 micrometro (1 milionesimo di metro) e 5 millimetri. 

Provengono dal lavaggio di capi sintetici, dall’attrito degli pneumatici delle auto sull’asfalto, dalle polveri di inquinamento delle città e dal deterioramento di oggetti in plastica abbandonati nell’ambiente.

16. RECUPERO ENERGETICO

La plastica che viene differenziata, ma che non può ancora essere riciclata, viene conferita a Recupero Energetico.

Ovvero viene impiegata per produrre energia al posto dei combustibili fossili.

Viene affidata prevalentemente a cementifici e termovalorizzatori efficienti.

17. CARBON NEUTRALITY

Ne sentiamo parlare sempre più spesso, anche perché diventare Carbon Neutral è uno degli obiettivi dell’Europa per il 2050.

Carbon Neutrality è quando la differenza tra le emissioni di carbonio e l’assorbimento delle emissioni è pari a 0.

Questo può avvenire attraverso la riduzione delle emissioni o attività di compensazione.

18. UPCYCLING

Con upcycling si intende la creazione, a partire da un rifiuto, di un oggetto di valore maggiore rispetto a quello di partenza.

19. RICICLO MECCANICO

Consiste nella lavorazione meccanica dei rifiuti plastici, per creare nuovo materiale vergine da impiegare nella produzione di oggetti.

20. RICICLO CHIMICO

È il processo di decomposizione dei polimeri di cui sono composti i rifiuti in plastica attraverso il calore, agenti chimici o catalizzatori.

Cercheremo di mantenere questo articolo aggiornato, inserendo nuovi termini che pensiamo possano essere utili.

Nel frattempo, se ne hai sentiti altri che pensi possano risultare poco chiari, faccelo sapere!