Un sistema innovativo di economia circolare ma soprattutto una scelta a sostegno dell’ambiente. È l’impegno di CORIPET, consorzio volontario senza fini di lucro riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, attivo nella gestione diretta di bottiglie in PET per uso alimentare. Ne parliamo con il Presidente Corrado Dentis.

Presidente, qual è la mission di Coripet?

CORIPET è un consorzio e, come tale, opera in sinergia con gli attori presenti nel sistema di economia circolare: produttori, converter e riciclatori di bottiglie in PET. La nascita del consorzio è già in sé un’innovazione, perché per la prima volta produttori, che immettono sul mercato questo tipo di imballaggio, aderendo al consorzio adempiono agli obblighi derivanti dall’EPR (“Extended Producer Responsibility”) di gestione del fine vita dei propri imballaggi immessi sul mercato. Dunque, insieme ai riciclatori, sono diventati protagonisti della gestione del fine vita dei loro imballaggi. Raggiungere questo obiettivo è stata la nostra mission fin dall’inizio, unito al fatto che ai nostri soci offriamo un servizio efficiente, ma anche flessibile e reattivo. Si tratta del primo atto concreto che ha definito con contorni nitidi e aderenti alle norme il processo di transizione economica nel nostro Paese, per quel che riguarda il riciclo del PET.

A proposito di norme e regolamenti, quali sono le linee guida sulle quali si basa l’attività di CORIPET?

In primis, le indicazioni contenute nella Direttiva europea SUP (Single Use Plastic), entrata in vigore il 14 gennaio 2022. La norma, oltre a mettere al bando gli oggetti monouso, disciplina il fine vita delle bottigliette in PET e, per la prima volta, indica gli obiettivi di raccolta e di utilizzo dell’rPET, ovvero PET riciclato, nella produzione di nuove bottiglie. La normativa SUP è di fondamentale importanza non solo perché riconosce e sancisce la riciclabilità delle bottiglie PET per uso alimentare, ma anche perché apre ad un’intera filiera industriale già pronta ad avviarne il riciclo in grandi quantità.

Quali sono gli obiettivi da raggiungere nel medio termine?

Guardando al futuro prossimo sono soprattutto due: una raccolta che arrivi al 77% di bottiglie in PET immesse a consumo sul territorio nazionale entro il 2025 e che raggiunga il traguardo del 90% entro il 2030. Nello stesso tempo, chi utilizza questi contenitori per vendere i propri prodotti avrà l’obbligo di produrli con almeno il 25% di PET riciclato entro il 2025 e il 30% nel 2030.

CORIPET è pronto a raccogliere una sfida così impegnativa?

Lo abbiamo già fatto, impegnandoci da tempo ad accelerare la transizione verso gli obblighi che spettano alle aziende entro il 2025. Per proteggere l’ambiente è necessario avviare un processo industriale di riciclo per grandi quantità, alimentato con volumi costanti di materiale. Dunque, il primo step da garantire è un’efficiente filiera di raccolta. Il modello avviato da CORIPET, in tal senso, è un esempio virtuoso che va in questa direzione e che potrebbe ispirare analoghi modelli in altri comparti industriali.