Abbiamo parlato diffusamente della pratica virtuosa del riciclo della plastica.
Sappiamo oramai che noi italiani siamo bravi riciclatori: globalmente ricicliamo il 79% dei rifiuti, risultato che ci pone come primi in Europa e che ci vede superare l’obiettivo dato a livello comunitario e fissato al raggiungimento del riciclo del 70% dei rifiuti entro il 2030.
Siamo consapevoli che il riciclo della plastica comporta numerosi benefici e rende più sostenibile questo importante materiale. È il sistema grazie al quale possiamo rimettere in circolo la plastica a fine vita, altrimenti destinata alle discariche. E che ci permette di salvaguardare risorse naturali e di risparmiare l’energia necessaria per produrre nuovo materiale vergine.
Abbiamo anche visto come l’industria italiana del riciclo sia un comparto importante all’interno della nostra economia, in termini di fatturato e di persone impiegate, e di quanto sia un settore in crescita.
Ma sappiamo come viene utilizzata la plastica riciclata?
Dopo che la plastica viene da noi differenziata, arriva agli impianti di riciclaggio e comincia il suo iter che la porterà a essere trasformata in fiocchi di materia riciclata, come viene impiegata?
In che forma la ritroviamo nel nostro quotidiano, negli oggetti di uso comune?
Iniziamo con il dire che la domanda di plastica riciclata è in aumento, e che più del 18% delle plastiche utilizzate dalle aziende italiane per produrre oggetti è costituito da plastica riciclata.
Tanti sono i settori che impiegano plastica riciclata: da quello edile all’arredamento, dall’oggettistica all’automotive, dall’agricoltura al tessile, e naturalmente dalle aziende di imballaggi che la utilizzano per la produzione di nuovi packaging.
Non tutte le plastiche però vengono riservate alla creazione degli stessi oggetti, infatti la loro destinazione dipende dal tipo di polimero di provenienza.
Ad esempio, il PET riciclato è molto utilizzato per produrre nuove bottiglie da impiegare nell’industria del beverage. Possiamo dire che è uno dei pochi materiali plastici che, anche da riciclato, trova lo stesso uso, seguendo il sistema del bottle-to-bottle.
L’R-PET dà vita anche a fibre tessili utilizzate per la produzione di divise da lavoro ignifughe, abbigliamento tecnico e sportivo e comuni capi di vestiario sostenibili.
L’HDPE, che viene riciclato dalle confezioni dei nostri detersivi e dei saponi, viene utilizzato per realizzare i tubi delle condutture e delle fognature, ma anche per la produzione di oggetti vari e di arredi urbani.
Dal polietilene riciclato nascono soprattutto sacchetti di vari tipi e per diversi scopi.
Mentre gli articoli che troviamo in plastica riciclata e che sono destinati agli animali, alla casa e al giardinaggio, come pattumiere, vasi, cassette, sono principalmente fatti in polipropilene riciclato.
Vediamo insieme qualche applicazione concreta dei materiali plastici riciclati.
La panchina nuova del vostro parco preferito potrebbe essere stata realizzata con 25 Kg di plastiche miste.
La seduta della vostra sedia di design potrebbe essere stata fabbricata con 10 flaconi di plastica (HDPE).
Il cestino del supermercato in cui riponete la spesa potrebbe essere nato da 23 bottiglie di plastica (PET).
La tomaia delle ballerine che indossate potrebbe essere stata prodotta con 40 bottiglie (PET).
La vostra cucina potrebbe essere stata realizzata con 1.000 bottiglie in PET.
Potremmo andare avanti ancora nell’elenco e aggiungere indumenti, utensili, componenti, rivestimenti delle automobili, materiali isolanti, piccole costruzioni…
La cosa che ci auguriamo, ma che è già realtà visto le tendenze delle industrie coinvolte, è che l’offerta di oggetti prodotti con plastica riciclata continuerà ad aumentare negli anni a venire, con importanti benefici per tutti noi.
FONTI DATI
Report Assorimap sul riciclo meccanico delle materie plastiche. Dati 2021