Dopo aver visto insieme come avviene il processo di riciclo della plastica, i suoi benefici in termini ambientali, e aver insistito sull’importanza di fare una corretta raccolta differenziata tra le mura domestiche, vediamo come ci comportiamo, nei fatti, in merito al riciclo in Italia.
La buona notizia è che noi italiani, siamo, a discapito dei luoghi comuni, virtuosi nella raccolta differenziata della plastica.
Siamo addirittura sul podio tra i paesi europei, secondi solo alla Germania.
Nel 2020 in Italia è stato recuperato il 95% della plastica sul mercato.
In cifre, sono state immesse al consumo 1.913.914 tonnellate di imballaggi in plastica (il 5% in meno rispetto al 2019) e ne sono state recuperate 1.820.270 tonnellate (il 4% in più rispetto al 2019).
In media ogni italiano ha differenziato 23,7kg di plastica.
Se analizziamo questo dato guardando alle singole regioni, troviamo un valore tutto sommato omogeneo: le differenze tra le regioni stanno andando man mano assottigliandosi, mostrando una maggiore propensione a comportamenti legati al riciclo, in maniera uniforme in tutta la penisola.
Delle 1.820.270 tonnellate di plastica recuperata, il 47% è stato avviato a riciclo, mentre il 48% è stato avviato a recupero energetico.
La percentuale di plastica riciclata rappresenta un valore ottimo, se si pensa che l’obiettivo richiesto dall’Unione Europea è di raggiungere il 50% entro il 2025, quindi coprire i 2 punti percentuali mancanti nei prossimi 5 anni sembra un traguardo verosimile da ottenere.
Soprattutto considerando il fatto che la quota di plastica riciclata è cresciuta di anno in anno, con tendenza positiva, che significa che sta aumentando la consapevolezza dell’importanza di differenziare i rifiuti.
Il riciclo avviene presso impianti localizzati per la maggior parte in Italia (il 74% degli impianti utilizzati è nel nostro Paese).
Gli imballaggi per i quali non esiste possibilità di riciclo vengono conferiti al recupero energetico presso impianti di termovalorizzazione efficienti, oppure vengono utilizzati come combustibile alternativo ai combustibili fossili, specialmente dai cementifici.
Abbiamo raccontato diverse volte i numerosi benefici ambientali, diretti e indiretti che derivano dal recupero della plastica: materia prima risparmiata e conseguente risparmio in energia e in emissioni di Co2, spazio prezioso non occupato nelle discariche, e soprattutto l’inserimento della plastica all’interno di un processo virtuoso di economia circolare.
Per renderci conto meglio dell’entità dei plus elencati, vediamo in valore cosa abbiamo guadagnato nel 2020 grazie al recupero della plastica:
- 458.000 tonnellate di materia prima risparmiata per produrre nuova plastica.
- 34 milioni di metri cubi di discarica evitata, grazie a 1.820.270 tonnellate di imballaggi plastici che hanno trovato nuova vita.
- 472 GWh di energia primaria risparmiata, grazie al fatto che il processo di riciclo della plastica richiede meno energia di quello per la produzione di plastica vergine.
- 000 tonnellate di emissioni di Co2 evitate perché la plastica riciclata ha una minore impronta di carbonio rispetto allo stesso quantitativo di materiale vergine.
- 183 gwh di energia termica + 91 GWh energia elettrica prodotta da quei rifiuti che, in quanto non riciclabili, sono destinati al recupero energetico.
Alla luce di questo andamento positivo, e delle recenti disposizioni italiane ed europee in merito alla riduzione dell’impiego della plastica e al suo riciclo, per i prossimi anni fino al 2025, Corepla prevede una riduzione di plastica immessa sul mercato, e una crescita della plastica destinata al riciclo.
A sostegno di questa visione, le imprese produttrici e le aziende che impiegano gli imballaggi in plastica stanno dando segnali concreti di perseguire questa direzione. Stanno ripensando i contenitori, per ridurne notevolmente il loro impatto ambientale.
La strada intrapresa è progettare packaging in plastica in ottica di riciclo, che quindi rendano meglio all’interno del processo di riciclo, perché fatto con materiali più facili da riciclare.
Allo stesso tempo produrre packaging funzionali creati da materiale riciclato, per rendere sempre più reale e di facile attuazione l’economia circolare.
Questa crescente attenzione al riciclo, sia tra i consumatori, che tra le aziende, mostra quanto la plastica sia cambiata e stia cambiando.