Potrebbe esserti capitato di leggere o sentire la definizione “Design for Recycling”, in discussioni relative al riciclo. In questo articolo cerchiamo di vedere insieme cosa si intende con questo termine, e perché è così importante.

Facciamo una premessa: quando parliamo di riciclo, intendiamo quel processo in grado di trasformare i prodotti usati, nel nostro caso i prodotti a base di materiale plastico, in materia prima riutilizzabile per produrre nuovi oggetti, tessuti, imballaggi, e molto altro. Abbiamo raccontato come avviene il riciclo in questo articolo qui.

Dobbiamo dire che, perché un imballaggio di plastica possa essere riciclato, deve risultare idoneo al riciclo.

Il PET, o le bottiglie di plastica si adattano molto bene al processo di riciclo, perché sono composte da un solo materiale plastico e perché hanno un colore che viene ben recepito dai sistemi automatici di selezione degli impianti di riciclaggio e vengono separati facilmente dai tappi, per esempio.

Ma non è sempre così semplice.

A volte, una confezione, per esigenze di ergonomicità, di marketing, di conservazione del prodotto contenuto, è realizzata da più parti plastiche di diversa composizione, o con combinazioni di materie plastiche differenti, o con colori particolari, che rendono davvero complesso, e a volte impossibile, un corretto riciclo.

Visto che il riciclo è uno degli aspetti principali, oggi, per garantire la sostenibilità della plastica, si è deciso di studiare imballaggi che possano garantire la possibilità di essere riciclati.

Ecco cosa si intende per Design for Recycling.

Design for Recycling è la garanzia della riciclabilità di un materiale, e quindi della sua sostenibilità.

Possiamo parlare anche di eco-design, il significato non cambia: progettare imballaggi che siano funzionali, comodi e accattivanti, ma anche riciclabili. Che possano assicurare un processo di riciclo facile ed economico, con quindi basso dispendio di tempo e di costi per lavorare i materiali, e naturalmente che  garantiscano l’assenza di materiali pericolosi.

Favorire la riciclabilità è un fine a cui tendere per migliorare la salute del nostro pianeta, ma è anche un obiettivo imposto a livello comunitario: l’Unione Europea ha infatti stabilito che entro il 2030 tutti gli imballaggi dovranno obbligatoriamente essere riciclabili. 

In questa direzione stanno andando gli sforzi delle principali aziende produttrici di imballaggi plastici.

Un esempio concreto di cosa si intende per Design for Recycling è il caso Henkel.

Dovete sapere che la plastica scura è particolarmente difficile da gestire in un processo di riciclo.

Per continuare a realizzare flaconi di detersivi per il bucato come Perlana Nero e il packaging di cosmetici come Gliss Supreme Repair, che noi tutti conosciamo e riconosciamo perché di colore nero, Henkel ha sviluppato una soluzione innovativa che permette di avere imballaggi in plastica nera completamente riciclabili.

Infatti, realizzate con un colore nero privo di carbonio, le confezioni non vengono scartate dai sistemi di riciclo delle plastiche, ma vengono normalmente processate e trasformate.

Non è un caso che Henkel abbia vinto nel 2021 il Design for Recycling Award per questa importante innovazione.

Per premiare infatti i prodotti realizzati al meglio in ottica di riciclo e sostenibilità, nel 2019 sono stati istituiti i Design for Recycling Awards, un riconoscimento lanciato dall’ISRI (Institute of Scrap Recycling Industries) che svolge anche la funzione di incentivare le aziende produttrici e utilizzatrici di packaging plastici, a progettare materiali sempre più sostenibili, con la finalità di ridurre il loro impatto sul pianeta. 

Quando affermiamo che la plastica è cambiata, facciamo riferimento anche a questo tipo di ricerca e attenzione, che spesso sfugge alla conoscenza dei consumatori, perché è difficilmente riconoscibile o intuibile da una persona non addetta ai lavori, ma sono scelte rivoluzionarie, che permettono davvero di fare la differenza in tema di sostenibilità ambientale della plastica.