I filati sintetici come il poliestere, il nylon e l’elastan sono pilastri dell’industria tessile moderna, apprezzati per le loro performance, versatilità e convenienza.
Tuttavia, così come l’industria degli imballaggi ha saputo innovare e rendere la plastica più sostenibile, anche il settore tessile sta abbracciando questa sfida, ripensando i filati sintetici in un’ottica di maggiore rispetto per l’ambiente. Dalle tecnologie di riciclo sempre più avanzate alle sperimentazioni con polimeri bio-based, la ricerca di una “plastica sostenibile” sta trasformando il modo in cui vengono prodotti e utilizzati materiali come il poliestere, il nylon e l’elastan. Questa evoluzione non solo risponde alle crescenti esigenze di ridurre l’impronta ambientale della moda, ma apre anche nuove opportunità di mercato e di innovazione per le aziende più lungimiranti.
Il riciclo avanzato dei filati sintetici:
Il riciclo dei filati sintetici come il poliestere e il nylon rappresenta una delle strategie più immediate per ridurre l’impronta ambientale di questi materiali, limitando il consumo di risorse vergini e le emissioni di CO2. Grazie a tecnologie sempre più avanzate, oggi è possibile ottenere filati riciclati di qualità paragonabile a quella dei materiali vergini, superando i limiti del riciclo meccanico tradizionale. È il caso del poliestere rigenerato attraverso processi di de-polimerizzazione e re-polimerizzazione, che permettono di “resettare” le proprietà del polimero partendo da scarti tessili o bottiglie in PET.
Anche per il nylon l’innovazione nel riciclo sta portando a risultati sempre più performanti. Un esempio è l’Econyl di Aquafil, un nylon rigenerato ottenuto dal riciclo di rifiuti pre e post-consumo come reti da pesca, tappeti o scarti industriali, attraverso un processo che permette di ottenere un polimero pronto per essere nuovamente filato. Queste soluzioni, oltre a ridurre la dipendenza da risorse fossili, creano modelli di economia circolare in cui gli scarti diventano risorse, riducendo l’impatto ambientale complessivo della plastica.
Bio-polimeri e plastica rinnovabile:
Un’altra frontiera promettente per rendere la plastica più sostenibile è quella dei bio-polimeri, ovvero materiali sintetici derivati in tutto o in parte da risorse rinnovabili. Nel campo dei filati sintetici, un esempio interessante è il bio-nylon, ottenuto processando l’olio di ricino. Questa soluzione permette di slegare parzialmente la produzione di nylon dalle risorse fossili.
Anche per l’elastan, una delle fibre sintetiche più problematiche da riciclare, l’industria sta sperimentando alternative bio-based come il Sorona di DuPont, un polimero derivato in parte dall’amido di mais che offre caratteristiche elastiche comparabili allo spandex tradizionale. Questi materiali aprono la strada a filati sintetici biodegradabili o compostabili.
Tuttavia, è importante considerare che la sostenibilità dei bio-polimeri non è scontata e va valutata caso per caso, tenendo conto dell’intero ciclo di vita del materiale e dell’eventuale competizione con le coltivazioni di mais per uso alimentare.
Sfide e opportunità future:
Nonostante i progressi degli ultimi anni, la strada verso una plastica davvero sostenibile per l’industria tessile non è priva di ostacoli. Oltre a migliorare le performance e i costi dei filati sintetici riciclati o bio-based, una delle sfide chiave è quella di ripensare l’intera filiera in un’ottica di economia circolare, dalla progettazione dei capi alla gestione del fine vita.
Servono soluzioni innovative per facilitare la raccolta, la selezione e il riciclo dei capi in poliestere, nylon ed elastan, ma anche una maggiore collaborazione tra i vari attori del comparto moda per creare ecosistemi più sostenibili. Allo stesso tempo, è fondamentale lavorare sulla comunicazione e l’educazione dei consumatori, affinché gli acquirenti siano consapevoli dell’impatto delle loro scelte d’acquisto e del corretto smaltimento dei capi a fine vita.
Le sfide sono significative, ma le opportunità lo sono altrettanto. L’innovazione nella plastica sostenibile per il tessile non solo è una necessità ambientale, ma rappresenta anche un’opportunità per i brand più lungimiranti per aumentare la loro competitività.
Solo attraverso la collaborazione e l’innovazione potremo rendere la plastica davvero sostenibile, trasformando una sfida ambientale in un’opportunità per tutto il settore.