La plastica riciclata sta diventando sempre più importante nel panorama della gestione dei rifiuti e della sostenibilità ambientale. Con l’aumentare della consapevolezza riguardo la necessità di un’economia più circolare, il riciclo della plastica si presenta come una soluzione promettente. Ma qual è il futuro di questa buona pratica, quali gli sviluppi della plastica riciclata e quali sono le indicazioni europee in materia?
Innanzitutto, è importante sottolineare che il riciclo della plastica offre numerosi vantaggi ambientali ed economici. Utilizzando la plastica riciclata come materia prima, si riduce la dipendenza dalle risorse fossili vergini e si diminuiscono le emissioni di gas serra associate alla produzione di nuova plastica. Inoltre, il riciclo crea opportunità di business e posti di lavoro nel settore della gestione dei rifiuti e del recupero dei materiali.
Tuttavia, affinché il riciclo della plastica possa esprimere appieno il suo potenziale, è necessario garantire la qualità della materia riciclata prodotta. A volte, infatti, i rifiuti plastici sono contaminati da altri materiali o non adeguatamente separati per tipologia di polimero, rendendo più complesso il processo di riciclo.
Per superare questi ostacoli e promuovere un riciclo di qualità, è bene agire alla fonte, come anche fortemente richiesto dall’Unione Europea, che nel 2018, all’interno delle direttive per una Strategia Europea per la Plastica in un’Economia Circolare, prevedeva la “Progettazione della plastica e dei prodotti che la contengono in modo da durare più a lungo e da consentire il riutilizzo e un riciclaggio di alta qualità.”
Quindi promuovere l’eco-design dei prodotti è fondamentale per favorirne la riciclabilità e ottenere nuova materia seconda ad alte prestazioni.
Ma questo non è l’unico obiettivo richiesto dall’Europa, recentemente è stato approvato il regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio (Ppwr), che introduce target ambiziosi per ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi e promuovere il riciclo della plastica.
Il regolamento prevede traguardi di riduzione degli imballaggi progressivi negli anni: del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040, con un focus particolare sulla riduzione dei rifiuti di imballaggio in plastica.
A partire dal 1° gennaio 2030, saranno vietati determinati tipi di imballaggi monouso, come quelli per frutta e verdura fresche, monoporzioni e borse di plastica ultraleggere.
L’UE fissa obiettivi specifici di riutilizzo per imballaggi di bevande e alimenti da raggiungere entro il 2030. Inoltre, tutti gli imballaggi dovranno essere riciclabili sulla base di criteri rigorosi.
E ancora, il focus sulla plastica riciclata è importante: Il regolamento introduce, infatti, obiettivi sul contenuto minimo riciclato per gli imballaggi di plastica, incentivando l’uso di materie prime seconde.
Queste misure rappresentano un passo significativo verso un’economia circolare della plastica e aprono nuove opportunità per il settore del riciclo.
In conclusione, le nuove norme UE tracciano un percorso ambizioso per il futuro della plastica riciclata, ma la transizione verso un’economia circolare richiederà l’impegno di tutti gli attori della filiera. Solo lavorando insieme potremo valorizzare appieno il potenziale della plastica riciclata, riducendo l’impatto ambientale e creando un’economia più sostenibile e resiliente.
Il futuro della plastica riciclata è promettente, ma richiede uno sforzo collettivo per diventare realtà.